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LA CREAZIONE DELLO CHEF DE CAVE

Ispirata alla magia
dell'annata 2013

GRAND VINTAGE, UNA STORIA ORIGINALE

Grand Vintage significa originalità, un'originalità che scaturisce dall'interpretazione libera, da parte dello Chef de Cave, di una selezione dei vini più pregiati di una certa annata.

Sin dal 1842, quando gli Champagne Grand Vintage di Moët & Chandon erano prodotti per soddisfare le richieste degli intenditori alla ricerca di vini più maturi, ogni singola annata è il riflesso delle scelte emotive e soggettive dello Chef de Cave in merito al potenziale e alle caratteristiche di ogni vitigno, e del suo rispetto per l'unicità di ogni annata.

Clima

Un'annata singolare

Il 2013 è stato caratterizzato da un inverno particolarmente freddo, che ha causato un rallentamento del ciclo vegetativo e ritardato la vendemmia, eseguita nel mese di ottobre. A causa del clima del 2013, la vendemmia nei vigneti di Moët & Chandon è avvenuta più tardi del solito. Un evento che non si ripeteva dal 1991.

Vendemmia

Una vendemmia tardiva, senza eguali dal 1991

75° II

Grand Vintage della Maison

44° II

Grand Vintage Rosé della Maison

Interrompendo un trend decennale di vendemmie precoci, il 2013 ha segnato il ritorno alla vendemmia nel mese di ottobre, un evento che non si ripeteva dal 1991. Per i viticoltori, la sfida consisteva nel raggiungere una maturità che rispondesse agli standard relativi alla produzione di Champagne, senza compromettere il benessere delle viti con l'accorciarsi dei giorni e il calare delle temperature.

GRAND VINTAGE

LA NASCITA DI DUE CHAMPAGNE ECCEZIONALI

Con la nascita dei vini, la regione Champagne si è colorata d’oro: i riflessi dorati e bruni delle viti, il «terra di Siena» bruciata degli alberi e le colline dipinte di rosso e arancione. Questo quadro autunnale è stato d'ispirazione per lo Chef de Cave quando ha creato Grand Vintage 2013 nella sala di degustazione della Maison.

GRAND VINTAGE 2013

Sfumature dorate e autunnali

Sorprendente maturità

Cesellato ed energico

Fedele allo spirito originale degli Champagne Grand Vintage della Maison, il Grand Vintage 2013 è uno champagne extra brut, caratterizzato da una struttura cesellata e un palato equilibrato ed energico, da un giallo dorato e da un perlage fine e persistente.

DALLA NOSTRA GUIDA ENOGASTRONOMICA

Consigli per l'abbinamento

La ricetta ideale da abbinare al Grand Vintage 2013 deve essere composta da un elemento principale, consistente e sostanzioso, un ingrediente complementare caratterizzato da note calde e tostate, come le castagne, per far eco alla regione Champagne, e un tocco amarognolo, come quello del limone, per creare un leggero contrasto. Il Grand Vintage 2013 può essere abbinato a diversi piatti, dal pesce alla carne (ad esempio, le capesante arrosto con blinis di grano saraceno e coulis di limone, oppure le costolette di vitello con mandorle indiane e succo di limone Beldi), a opzioni vegetariane, come le melanzane con spezie libanesi.

GRAND VINTAGE ROSÉ 2013

Generoso

Fruttato e speziato

Raffinato

Il Grand Vintage Rosé 2013, la 44esima annata di rosé della Maison, presenta una struttura finemente cesellata, aromi generosi e un palato definito da frutta e spezie.

DALLA NOSTRA GUIDA ENOGASTRONOMICA

Consigli per l'abbinamento

L'abbinamento ideale del Grand Vintage Rosé 2013 consiste in un piatto composto da un elemento principale consistente e succoso, ad esempio un'aragosta. Per fare eco alla personalità morbida e piacevole dello Champagne è possibile associare altri ingredienti che apportino un contrasto, come una gelatina al frutto della passione, per far emergere le note rinfrescanti e acidule del pompelmo sul finale.
Il Grand Vintage 2013 può essere abbinato a diversi piatti vegetariani (ad esempio, la zucca butternut arrosto con succo di passiflora e aria di cioccolato, oppure la zucca arrosto con gelée di rabarbaro e fico), ma anche a secondi di carne, come il cotechino con spuma di lampone e julienne di pomelo rosso.

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Da Moët & Chandon, creare un blend per un Grand Vintage è come lavorare con dei negativi: si possono intravedere forme e contorni, si può avere fiducia nel risultato, ma non si può avere la certezza di come sarà la foto finché non verrà sviluppata.

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BENOÎT GOUEZ CHEF DE CAVE

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